La pitiriasi rosea di Gibert è una malattia della pelle piuttosto comune: ha un decorso lento e graduale e non ha ripercussioni nocive sull’organismo. Si manifesta con chiazze rosse sulla pelle, concentrate prevalentemente su collo, torace, pancia e schiena, più raramente su viso, cuoio capelluto o zone genitali. La pitiriasi rosea di Gibert non è una malattia contagiosa né dolorosa ma, nella sua fase più acuta, può dar luogo a prurito, anche severo, che peggiora con il sudore, il calore e gli abiti stretti.
L’insorgere della pitiriasi rosea avviene in tre fasi ben riconoscibili: i sintomi iniziali assomigliano a quelli di una normale influenza, come dolori articolari, febbre e mal di testa. In seguito si ha la comparsa della cosiddetta “chiazza madre”, una macchia di forma ovale che può raggiungere i 10 cm, rossa al centro e con i bordi più chiari. La terza fase della pitiriasi rosea consiste in un rush cutaneo che si estende intorno alla “chiazza madre” ed è la manifestazione più evidente di questo disturbo: questo impiega dalle 2 alle 6 settimane per arrivare alla sua massima estensione ed è composto da macchie di colore rosso non più estese di 1 cm.
Le cause della pitiriasi rosea non sono ancora state accertate: sembra però che sia la risposta del nostro corpo a un’infezione virale. Un possibile responsabile è stato identificato nell’herpesvirus 6 e 7, la causa anche della sesta malattia dell’infanzia: come accade con altri virus, infatti, anche l’herpesvirus rimane latente nel nostro corpo e si può riattivare quando il sistema immunitario è più debole. La pitiriasi rosea si manifesta nelle persone tra i 10 e i 35 anni e colpisce più le donne che gli uomini. Non è una malattia che ha particolari complicanze ma deve essere tenuta sotto controllo nelle donne in gravidanza, in quanto può comprometterne l’esito.
All’Istituto Dermacademy il nostro team di esperti diagnostica con cura la pitiriasi rosea di Gibert per trovare la miglior cura da proporre al paziente. La pitiriasi rosea di Gibert ha un decorso benigno ma lungo, fino a 12 settimane: la malattia scompare da sé e nella maggioranza dei casi non ricompare. Le nostre terapie sono quindi mirate ad alleviare il prurito che spesso contraddistingue questo disturbo: prescriviamo infatti ai nostri pazienti creme emollienti e idratanti, creme cortisoniche e antistaminici a uso orale. In alcuni casi consigliamo al paziente anche di sottoporsi alla fototerapia UV oppure all’esposizione controllata alla luce solare, che può aiutare nel decorso di questo disturbo.
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