Lo sport è senz’altro un’abitudine salutare e praticarlo regolarmente porta con sé una lunga serie di benefici, per il fisico e per la mente. In alcuni casi però l’attività fisica ha come conseguenza problemi di natura dermatologica che possono rivelarsi particolarmente fastidiosi, specialmente nel caso in cui vengano trascurati. Stiamo parlando di disturbi che possono interessare diversi sport, praticati in ambienti diversi, all’aria aperta, in palestra o in piscina. Tutti sono accomunati dalla loro origine, che può essere legata alla sudorazione, all’impiego dell’abbigliamento tecnico e al contatto con superfici contaminate.
Il sudore è un processo fisiologico essenziale che serve a regolare la temperatura corporea ed a liberarsi di alcune tossine. Può creare dei problemi quando permane a lungo sulla pelle, soprattutto in alcune zone come le pieghe, aree del corpo nelle quali le superfici vengono a contatto, come le ascelle, le pieghe inguinali, la zona del perineo, la piega tra i glutei, le pieghe addominali nelle persone sovrappeso, la zona tra le dita dei piedi.
Quando il sudore resta sulla pelle per un periodo prolungato può provocare intertrigini, infezioni causate dal fungo della Candida, un microorganismo che vive sull’epidermide. Le intertrigini si formano con la macerazione della pelle, che si assottiglia e si arrossa fino a dar luogo a piccole desquamazioni con prurito e bruciore che possono evolvere in infezioni. In questo caso può essere necessaria una terapia di tipo farmacologico, topica o sistemica.
Il sudore può provocare una serie di problematiche anche a livello del tronco, con la comparsa di quello che viene chiamato volgarmente “fungo della schiena” e che in dermatologia è conosciuto come Pitiriasi versicolor. Si manifesta con piccole chiazze che compaiono sul dorso, sulle spalle, sul torace e sul collo, di colore rosato o anche più scure, che nel tempo diventano delle piccole aree bianche. Si tratta di un problema fondamentalmente estetico, visto che non ha altre conseguenze per la salute.
A provocarlo è un microorganismo (la malassezia) che vive normalmente sulla nostra pelle, in situazioni di umidità prolifera e provoca questa dermatosi. Per contrastarlo si ricorre a terapie farmacologiche topiche o sistemiche, da ripetere ciclicamente poiché questo disturbo tende a manifestarsi ciclicamente durante il periodo estivo.
La sudorazione è responsabile di un’ulteriore infezione che può interessare i piedi, causata da un batterio della specie Corynebacterium. In conseguenza dell’uso prolungato di calzature occlusive, che provocano eccessiva sudorazione, la cute plantare si macera e crea l’ambiente ideale per i batteri difteroidi, i quali rilasciano enzimi cheratolitici e vanno a produrre piccoli buchi nello strato corneo della pelle, in corrispondenza delle aree di maggior appoggio del piede (tipicamente sotto al metatarso e al calcagno).
La cheratolisi punctata, questo il nome scientifico del disturbo, porta a lesioni che in alcuni casi possono evolvere in chiazze più grandi e generalmente asintomatiche, tuttavia, in alcuni casi, possono diventare dolorose e maleodoranti. Se l’infezione non scompare con l’eliminazione delle condizioni che inducono la macerazione del piede può essere necessaria una terapia antibiotica topica o sistemica.
L’impiego di abbigliamento tecnico si è molto diffuso, anche tra chi pratica lo sport a livello amatoriale. Ha delle caratteristiche specifiche che aiutano chi deve svolgere attività fisica, è traspirante, leggero, resistente alle abrasioni, in alcuni casi protegge dal sole. I tessuti con cui sono realizzati i capi di questo tipo però non sempre sono ben tollerati dal corpo, e in alcuni casi possono provocare fastidio o prurito. Possono provocare fastidio anche gli additivi disinfettanti che molto spesso vengono aggiunti ai lavaggi: se non sciacquati bene possono essere la causa di dermatiti irritative o allergiche.
Un disturbo specifico legato all’indossare abbigliamento tecnico è quella che viene definita acne meccanica e che è direttamente correlata all’impiego di indumenti realizzati con materiali sintetici e particolarmente attillati. L’acne meccanica si sviluppa in ambienti caldo-umidi, in particolar modo nelle zone sottoposte a sfregamento e frizione, come ad esempio i glutei. Per evitare la comparsa di questo disturbo può essere sufficiente indossare indumenti più larghi e realizzati con materiali traspiranti, se questo non dovesse essere sufficiente, il dermatologo può prescrivere trattamenti specifici di tipo topico.
Il contatto con superfici contaminate è un altro grande veicolo di infezioni dermatologiche legate alla pratica dell’attività sportiva. Palestre e piscine sono il luogo ideale per contrarre infezioni da virus, come le verruche e i molluschi contagiosi.
I molluschi contagiosi sono piccole escrescenze semitrasparenti e possono colpire qualsiasi zona del corpo. Si tratta di papule soffici con una leggera fossetta centrale e possono andare da 1-2 mm di diametro a 10 mm. La loro distribuzione cambia a seconda dell’età: negli adulti sono più frequenti su cosce, natiche, inguine e basso ventre, mentre nei bambini si formano su volto, tronco, gambe e braccia.
Le verruche sono una manifestazione del virus HPV e, in genere, non sono particolarmente dannose per l’organismo. In ogni caso, è consigliabile farsi visitare da uno specialista non appena si intravedono i primi sintomi.
Gli ambienti caldi e umidi come palestre e piscine sono l’ambiente più adatto per la proliferazione di funghi. Il più comune è la tinea del piede, conosciuta comunemente come “piede d’atleta”, che si sviluppa al meglio in ambienti bui, caldi e umidi come i piedi che restano chiusi nelle scarpe da ginnastica per un tempo prolungato. Essendo molto contagiosi, i funghi come la tinea del piede riescono a passare di piede in piede con molta facilità.
I sintomi del piede d’atleta sono prurito e bruciore, in alcuni casi la pelle tra le dita dei piedi può squamarsi, mentre in altri possono verificarsi arrossamenti o secchezza sulle piante e lungo i lati dei piedi. Alcune persone che sviluppano il piede d’atleta possono anche essere a rischio di funghi dell’unghia del piede, che possono essere difficili da trattare senza cure dermatologiche.
In caso di comparsa ricorrente e difficoltà a contrastare questo disturbo con trattamenti farmacologici di tipo topico, può essere necessario consultare un dermatologo per la prescrizione di farmaci specifici.
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